lunedì 4 maggio 2009

Uomini

La via del successo non è mai facile: il successo di
una corsa in moto dipende da un'alchimia complessa
di fattori umani e non, precisione e fortuna.
Ma anche esperienza e dedizione infaticabili, capacità di
lavorare insieme con un solo obiettivo.
Quello di una squadra.
Una grande squadra è fatta di grandi uomini.

Uomini che studiano.
Uomini che pensano e lavorano fino a tarda notte, sopra alla stanchezza, sopra alla delusione, sopra ai problemi e alle incertezze.
Uomini uniti nel risultato.
E che ci credono.

[..continua]
















mercoledì 15 aprile 2009

P.G.

E' quando il gioco si fa duro, che i veri duri iniziano a giocare.
Arrivo nel paddock. Il cielo è scuro, c'è umidità: il classico friccicorìo che precede un bel temporale.
Bene, mi dico, le condizioni ideali per correre. Ma io non sono li per correre, lo so, perchè io non corro quest'anno. Ma sono capitata li per caso, non so neanche come e perchè, e ho già la mia tuta addosso, la mia tuta Axo con i colori di Pielle e della Yamaha, usurata dalla caduta del Mugello, e gli stivali. La pista non so che pista sia..però io devo correre, e magari se mi sbrigo riesco a fare l'iscrizione alla gara! Così corro verso l'ufficio della direzione, ma non sono velocissima, perchè la tuta è pesante e gli stivali non sono adatti alla corsa a piedi come due scarpette da running.
Così si fa sempre più tardi..
Ma ce la faccio ad arrivare, e sono li che parlo con la signorina, sono agitata, ho il fiatone della corsa.
Mi dice che è troppo tardi per inserirmi nel femminile, scuote la testa, ma..forse però c'è ancora posto nel turno dopo, deve verificare..diventa sempre più tardi però.
Alla fine mi trova un posto, ma ho pochissimo tempo, e quando esco dall'ufficio con il bigliettino del turno in mano, mi accorgo che non ho casco, nè guanti.
Panico..
Dove sono??
Sono nel camion di Villa Sandra, sepolti chissà dove..allora chi chiamo?
Ormai è tardi e io non ho più tempo! Maurizio! Maurizio può essere la mia salvezza! Lo chiamo, ha più numeri, uno è spento, l'altro non risponde..
Lo richiamo ancora, e ancora!
Non posso correre senza casco e guanti! Lo chiamo!
Lo chiamo, lo chiamo, lo chiamo....
Si è fatto buio. Si è fatto tardi irreparabilmente.
Nel paddock non c'è più nessuno, solo io, con la mia tuta sporca, fredda di inattività punteggiata dalle prime gocce di pioggia. Io che tengo nella mia mano destra un cellulare inutile e pieno di rimorsi.
Mi sveglio. Nel letto ci sono solo io.
E' ancora buio. E' inesorabilmente tardi.
Nessuna differenza.

lunedì 13 aprile 2009

Tic toc, tic toc

..il tempo è scaduto.

venerdì 3 aprile 2009

Incoerenze

La vita è davvero strana..
C'è qualcuno che ha l'enorme fortuna di correre completamente gratis, con un team di altissimo livello, in trofei di cui uno molto prestigioso, con la moto che probabilmente ha stuzzicato i sogni dell'ultimo anno. Questo qualcuno però è letteralmente disperato, arrabbiato, deluso per non aver potuto partecipare alle competizioni che desiderava, e ora il mondo gli crolla addosso, e nulla più conta di quello che ha la fortuna di possedere.

Poi c'è qualcuno altro che guarda tutto questo da lontano, che si sente come uno appena arrivato in stazione per prendere il treno della sua vita, ma lo vede scivolare via silenzioso senza poter fare quasi nulla tranne corrergli dietro, che realizzando quanto i sogni si stiano allontanando piange lacrime amare, e si sente privato anche delle speranze, e che farebbe qualsiasi cosa per avere un decimo di quello che pochi altri fortunani possono avere.
La vita è davvero strana..

Katie Holmes spende 35.000 euro di parrucchiere e magari è una depressa, viziata e annoiata..
Honiri Huali non ha acqua da bere nella calda Africa, non ha nulla, ma vuole vivere lo stesso..
La vita è proprio strana..

Io voglio correre..

martedì 13 maggio 2008

Quando fai una gara del cavolo, non è che hai molta voglia di parlarne.
Di scriverne anche meno: digitare sulla tastiera diventa pesante come portare un container.
Monza era un'incongnita per me.
Difatti provando questo e quello, venerdì sono caduta.
Una caduta banale, e senza conseguenze.
Ne ho fatte di peggio, mi si è chiuso l'anteriore in staccata al vecchio Tramonto in terza piena, sono stata disarcionata in accelerazione e volata per un paio di metri, sono stata triturata da un paio di moto passatemi addosso.
E niente.

E poi arriva quella cadutina li, del cazzo, e il cervello va in protezione.
Per poco, ma il tanto che basta per farti buttare all'aria due turni molto importanti su un circuito sconosciuto. Il resto vien da se.
In gara al primo passaggio ero 31esima, e poi ho rimontato.
Mi sono anche divertita nei sorpassi e in una bagarre con un tizio che ha fatto anche finta di non vedermi al giro di onore quando volevo congratularmi con lui.
Però 24esima.
E gli altri prendono il volo, specialmente Alessia Polita che corre esattamente come un uomo, di quelli che sta davanti.

Meglio tornare ad allenarsi.

lunedì 21 aprile 2008

Testosterone

13 Aprile Misano
Faccio impennare la moto e sbaglio la partenza.
Mi faccio fagocitare alla prima, seconda e terza curva.
Sono poco convinta in bagarre e nuovamente perdo il contatto visivo con l'obiettivo.
Seconda senza onore.

20 Aprile Mugello
Sono in griglia di partenza e ripasso mentalmente tutti i miei errori della domenica prima.
Parto bene, sento in maniera consapevole la mano sinistra che non fa scappare la frizione.
Il mucchio selvaggio si avvicina velocemente alla prima curva in un marasma di sportellate e zigzag: cerco spazi ovunque per infilarmi. Al primo passaggio sono undicesima.





Il miglior giro fatto in gara è 2.04,5. E l'ideal time è di 2.03.8.
Torno a casa e mi rode un pò di essere passata in coda a quel gruppetto di quattro piloti
con cui ho dovuto vedermela in gara. Sono stati bravi più di me, più aggressivi e sempre corretti.
Ma torno a casa felice di qualcosa che non riesco ancora a realizzare.

Quando non riuscivo a fare meglio di 2.10 mi chiedevo "Chissà come deve essere girare in 2.03 con un seicento qua dentro!" e avrei pagato oro per provare l'ebrezza di un 2.05.
Ho fatto meglio di così, ma non me ne capacito.
Ho espiato i miei errori commessi nella gara di Misano, gli stessi che mi pesavano addosso per tutta la settimana scorsa: e il loro peso è scomparso.

E trovo tutto, l'ambiente, l'agonismo, la voglia di vincere dei miei avversari, decisamente stimolante e suggestiva..
Sono felice.